Comunicare per sostenere il potenziale
Può la sola comunicazione organizzativa essere considerata una leva per il coinvolgimento attivo delle persone?
Nelle teorie motivazionali poco spazio ancora è stato dato alle alla correlazione tra comunicazione ed engagement delle persone.
Noi siamo dell’idea che, chi si occupa di comunicazione in un gruppo o in un’organizzazione, realizzandola in modo efficace, riesca a creare un’importante condizione per incrementare l’impegno delle persone nella buona riuscita di obiettivi e di clima relazionale.
Stiamo dicendo che in relazione alla modalità con cui comunichiamo, riusciamo ad incrementare la partecipazione e la soddisfazione delle persone appartenenti ad un sistema.
L’informazione chiara e precisa, autentica, la vicinanza attraverso il dialogo e l’attivazione emotiva, risultano i principali caratteri di una comunicazione organizzativa capace di sostenere la piena espressione del potenziale motivazionale dei suoi attori, in tre direzioni fondamentali:
- Persone, con la comunicazione orientata a consolidare il senso di appartenenza dell’individuo all’organizzazione;
- Processi, con la comunicazione che rende esplicite le interazioni tra individuo e organizzazione di appartenenza ed il loro significato;
- Profitti, con la comunicazione che rende espliciti gli obiettivi dell’organizzazione.
Facciamo attenzione, se notate bene, sono regole valide per tutti i tipi di organizzazioni e per tutte le dimensioni organizzative: dal piccolo ufficio alla grande azienda, dalla piccola comunità alla grande conurbazione, dal nucleo familiare ai gruppi sociali più ampi.
Istituzionalizzare dei momenti di incontro e comunicazione ha un grosso impatto sul senso di vicinanza relazionale, le possibilità di interazione acquistano un grande valore simbolico in grado di sollecitare un’identificazione di tipo affettivo tra la persona e il gruppo di appartenenza.
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