Addio metropoli?
Leggendo l’ultimo World Happiness Study Report del 2020, la ricerca annuale condotta da Gallup, che analizza il livello di felicità dei cittadini, ci si rende velocemente conto del brusco calo della soddisfazione generale, a livello globale, in tutto il pianeta.
Si cita il – controllo della propria vita – come uno degli ingredienti della “felicità”.
Mi nasce velocemente una considerazione:
è probabile che “controllare” la propria vita, in un mondo così complesso, equivalga ad avere una buona gestione delle proprie relazioni interpersonali e dei comportamenti che ne conseguono.
Se quelle relazioni non nutrono un contenitore affettivo che ci porta a sentirci riconosciuti a tutti i livelli: come persone, come cittadini, come lavoratori, qualsiasi sia il ruolo sociale che si ricopre; ecco che il livello di soddisfazione si abbassa.
Ma quali sono i contesti dove sentiamo che possiamo attivare un buon campo di socializzazione ed essere “visti” e riconosciuti individualmente e socialmente?
Probabilmente i centri di media grandezza!
Dallo studio emerge infatti che, al contrario di ciò che si pensa, il processo di urbanizzazione aumenterà sempre di più e la vita rurale (a cui tanti di noi aspirano) non sarà il trend per i prossimi 30 anni.
Ma la differenza sarà probabilmente che lasceremo le grandi metropoli per trasferirci in città medio grandi.
É anche vero che le aree rurali diventeranno più accessibili grazie alla tecnologia, ma non saranno (ancora) oggetto di attenzione, forse proprio perché non funzionali ad una buona socializzazione.
Ironia della sorte, sebbene le grandi città costituiscano la forza trainante delle economie e siano ancora viste come luoghi attraenti in cui vivere, i loro livelli di benessere mostrano prove di declino. Un fenomeno che viene chiamato “paradosso urbano”.
In sostanza, avere un bel lavoro e guadagnare bene, non ci basta più!
Abbiamo bisogno di contesti sociali gratificanti, buone relazioni, autenticità nel senso quotidiano.
Tema complesso che fa nascere tante riflessioni.
Qual è la tua?
Fonte: https://worldhappiness.report
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Davide Etzi
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Economista manageriale e dell’organizzazione aziendale, Executive Coach PCC ICF – Founder di Humanev® (Persone, Processi e Profitti, per esseri Umani ed Evoluti)
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