Di realizzazione, e di come muovere i primi passi per costruirla!
Un aspetto fondamentale del processo di realizzazione è quello di avere la consapevolezza che l’area in cui potresti davvero esprimerti al meglio e concretizzare risultati, nella sua fase iniziale, raramente attiva automaticamente un’ossessione a migliorare, né ti dà quella motivazione e perseveranza per continuare.
Le vere aree realizzative iniziano come per gioco, e solitamente dopo la scoperta del gioco avviene la fase dello sviluppo.
Presente quando senti dire: “É iniziato tutto per gioco!”.
Ecco: è un buon segno!
Realizzarsi, quindi, non significa solo passare continuamente del tempo a praticare qualcosa che piace, ma riguarda soprattutto la qualità del tempo passato a praticarla.
Cosa intendo?
Dopo esserci passato come esperienza diretta, talvolta dolorosa, e dopo aver lavorato con più di 200 individui e circa 15 gruppi negli ultimi 5 anni, ho rilevato un assioma quasi inconfutabile, o per lo meno statisticamente rilevante:
Chi davvero riesce a realizzarsi combina sistematicamente il suo interesse con un fine più grande, cioè il desiderio di contribuire al benessere altrui con il proprio lavoro o in generale con il proprio fare.
Questo non significa che gli individui più realizzati intraprendono solo lavori che hanno come fine l’aiuto agli altri; non credo sia importante il titolo o il ruolo lavorativo, ma l’idea che si ha di quello che si fa.
L’idea che hai del tuo fare!
E al contrario di quello che dice qualche “guru” a cui in tanti bovinamente si piegano,
[guru che posso confermartelo in privato, facendoti nomi, contesti collegati e contenuti divulgativi relativi, sono pagati dalle aziende per diffondere alcuni tipi di contenuti ed ideologie, talvolta pericolose per chi non ha sviluppato opportuno senso critico e barriere “content defense” nonché sensibilità neuromarchettare che permettono di intercettare le sottili persuasioni e manipolazioni ormai diffuse in modo esuberante].
sono portatore sano del credo che non sia mai troppo tardi per coltivare uno scopo più grande e che tu possa farlo a qualunque età.
Ed a tal proposito mi piacerebbe offrirti alcuni modi per capire se puoi trarre ancora linfa realizzativa da ciò che caratterizza il tuo lavoro ed il tuo fare:
- Fai una riflessione su come il tuo lavoro, in maniera diretta o indiretta, stia dando un contributo alla società ed alla sua buona evoluzione;
- Fai una seconda riflessione del modo in cui, seppur piccolo, ma significativo, il tuo lavoro, si connette ai tuoi valori, e se non hai mai riflettuto su quali sono i tuoi valori, ti prego: fallo subito!
- Fai una terza riflessione, infine, per capire come il tuo comportamento e le tue azioni possano allinearsi a quei valori ispirando ogni tua giornata e, comincia ad attivare quei comportamenti.
Ma soprattutto: chiediti sempre in che modo il tuo lavoro sta contribuendo ad uno scopo più grande per te e per la comunità in cui vivi e ti integri.
Sono certo che tu possa trovarlo facilmente!
Se proprio non riesci è probabile che tu debba prendere in considerazione l’idea di cominciare ad esplorare ciò che è altro da te in questo momento.
Proprio come chi sta guidando la macchina rossa nell’immagine di questo scritto.
“Avere potenziale è spesso un fatto indiscutibile! Il cosa ce ne facciamo e come lo usiamo è completamente un’altra cosa.”
Alla prossima
Davide
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Davide Etzi
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Economista aziendale, Executive Coach PCC ICF – Founder di Humanev® (Persone, Processi e Profitti, per esseri Umani ed Evoluti)
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